Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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21 dicembre 2018

Al Congresso della sezione di Firenze Rifredi del P.CARC



Cari compagni,

sono felice di salutare a nome del (nuovo) Partito comunista italiano il congresso della sezione di Firenze Rifredi. Il P.CARC che è nostro Partito Fratello nella lotta per porre fine al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone nel nostro paese e nel mondo.

La particolarità delle circostanze in cui si svolge il V Congresso del P.CARC è data dal fatto che sono poco più di sei mesi che è insediato il governo M5S-Lega: è in corso la verifica della sua capacità di rompere la sottomissione dell’Italia ai gruppi imperialisti europei impersonati dalla loro Commissione Europea e dalla loro Banca Centrale e della sua capacità di realizzare le promesse elettorali favorevoli alle masse popolari incluse nel Contratto di governo, in particolare il reddito di cittadinanza e l’abolizione della Legge Fornero contro i pensionati.

In realtà il governo M5S-Lega sta rinviando di mese in mese l’attuazione di questi due provvedimenti e sta sottomettendo il suo piano di entrate e di spese per l’anno prossimo alle imposizioni del sistema finanziario internazionale dettate dalla Commissione Europea. Al contrario ha già ripreso per suo conto e persino peggiorato la repressione dei lavoratori e degli studenti in lotta e la persecuzione degli immigrati fatte già dai governi delle Larghe Intese tra Berlusconi e PD, mentre le Forze Armate italiane continuano agli ordini della NATO la guerra contro i paesi oppressi. Le misure che il governo del cambiamento ha preso a favore dei lavoratori si limitano al prolungamento della Cassa Integrazione Guadagni per i casi di cessazione di attività che il governo Renzi-Gentiloni aveva soppresso con il Jobs Act. Nel frattempo continuano qui in Toscana e in tutto il paese le grandi opere inutili e dannose alle masse popolari come il TAP in Puglia e il Terzo Valico in Liguria. La scusa è che dovrebbero creare posti di lavoro, ma in realtà gli innumerevoli lavori necessari per porre riparo al degrado dell’intero paese ristagnano. Il degrado sociale, morale, intellettuale e ambientale, dell’istruzione, della sanità e della sicurezza dell’ambiente, delle persone e dei beni prosegue in tutto il paese. Il lavoro diventa sempre più precario, in molte aziende capitaliste e istituzioni pubbliche viene ridotto il personale, proseguono lo smembramento delle aziende, la loro vendita a gruppi capitalisti stranieri, la chiusura o delocalizzazione all’estero. La Bekaert di Figline Valdarno è un caso esemplare. Finora tutto sommato il cambiamento è rimasto sulla carta.

Bisogna mobilitare elettori e attivisti del M5S e della Lega e incalzare il governo perché attui le promesse elettorali favorevoli alle masse popolari, rompa effettivamente con le catene dell’Unione Europea e della NATO e faccia valere la sovranità del popolo italiano nel proprio paese scritta nella Costituzione del 1948, contro le ingerenze e le pretese dell’Unione Europea, della NATO e del Vaticano. La collaborazione e la solidarietà con i popoli degli altri paesi sono impossibili senza sovranità nazionale. Senza sovranità nazionale si ha la sottomissione dei lavoratori italiani ai gruppi imperialisti internazionali con i quali i grandi capitalisti italiani, il Vaticano e i gruppi della criminalità organizzata formano un tutt’unico, si ha la rovina del nostro paese. La sicurezza delle persone e dei beni è impossibile finché una parte importante della popolazione non ha un lavoro stabile, utile e dignitoso. Anche la salvaguardia dell’ambiente è impossibile senza la rottura con il sistema imperialista. L’esperienza lo dimostra: è dagli anni ’70 del secolo scorso che si parla di salvaguardia dell’ambiente e il degrado non ha fatto che peggiorare. Per invertire la rotta, bisogna che il sistema della produzione dei beni e dei servizi e della loro distribuzione, in una parola l’economia del paese, diventi pubblico e sia diretto dai lavoratori organizzati.

Il passo indispensabile da fare è l’organizzazione dei lavoratori più avanzati in ogni azienda capitalista e pubblica e in ogni istituzione (scuola, ospedali, uffici pubblici locali e statali, civili e militari). Questo è il compito immediato in cui il Partito dei CARC e il (nuovo) Partito comunista collaborano tra loro e sollecitano la partecipazione e la collaborazione di tutti gli organismi, i gruppi e gli individui di buona volontà. Ogni organizzazione operaia e popolare deve difendere diritti e interessi dei lavoratori, promuovere da subito i lavori che si possono fare a livello locale, esigere che le autorità in carica li facciano, farli fare direttamente e costringere le pubbliche autorità e le banche a pagare i lavoratori, coordinarsi con le organizzazioni operaie e popolari di tutto il paese fino a creare le condizioni per costituire un governo che attui pienamente ed effettivamente il cambiamento del paese.

Questo è il proposito che unisce oggi il Partito dei CARC e il (nuovo) Partito comunista italiano, il compito comune dei due partiti. Ma il (nuovo) PCI ha un obiettivo più ampio: è il Partito della rivoluzione socialista, lotta per instaurare il socialismo in Italia e contribuire alla seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza nel mondo intero. L’esperienza del secolo scorso ha dimostrato che la teoria di Marx ed Engels in realtà è una scienza. Instaurare il socialismo è possibile oltre che necessario. Solo l’instaurazione del socialismo salverà l’umanità dalla distruzione alla quale la conducono i capitalisti. Loro sono animati dalla voracità di denaro, sacrificano tutto per avere più denaro, stanno distruggendo ogni cosa in nome del denaro. Quello che serve alle masse popolari, non ci sono i soldi per farlo. Per quello che serve ai capitalisti, non ci sono limiti di spesa.

Ma il socialismo non si instaura spontaneamente. La rivoluzione socialista non è una rivolta che scoppia. L’abbiamo visto nel secolo scorso. Ci vuole l’opera mirata, consapevole e scientifica dei comunisti organizzati in Partito. Noi ci diamo i mezzi per fare la politica che vogliamo fare. Volere ed essere convinti di potere è il punto di partenza. Poi bisogna darsi i mezzi per fare. Oggi i capitalisti hanno ancora come prima i soldi: ogni capitalista può assoldare giornalisti e attori per intossicare le menti e i cuori, assoldare agenti e killer per impaurire e uccidere, funzionari per minacciare e comandare. Ognuno di noi, ognuno di voi invece da solo è impotente, ma può organizzarsi con i propri compagni e diventare una forza che capisce, che sa, che orienta e dirige gli altri, una forza che i capitalisti non sono in grado di fermare. Questo sono i comunisti, questo il Partito comunista educa e dirige a fare. È così che cambieremo il mondo e instaureremo il socialismo.

L’augurio per ognuno di voi è che diventiate anche voi promotori di quest’opera. Così costruiamo il nostro futuro.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.